Bottega Etrusca è una gioielleria storica a Pisa. Per me vuol dire casa, qui posso esprimere me stessa e dare forma alle mie idee. Tuttavia non ho mai concepito questo luogo come se fosse solo mio, anzi. È un posto dove le mie clienti possono sempre trovare un sorriso e un gioiello che le faccia sentire più belle e magari fermarsi per fare due chiacchiere.
Quando penso a come creare un nuovo gioiello è proprio alle mie clienti che penso, alle mille sfaccettature delle loro personalità. Sono le persone e le relazioni che fanno vivere la mia attività e la mia creatività non esisterebbe senza di loro. Così, quando lavoro, cerco di dedicare le mie piccole opere ai volti e agli sguardi amichevoli che spesso popolano il mio negozio.
Quando è arrivato il momento di fotografare alcuni dei gioielli di Bottega Etrusca, mi è sembrata una cosa naturale scegliere come modelle proprio alcune delle mie clienti abituali. Era senza dubbio il modo migliore per trasmettere attraverso le immagini il legame profondo che ho con l’arte orafa e con il mio negozio. In più, gli sguardi autentici e spontanei delle mie clienti, donne normali e tutte bellissime nella loro normalità, hanno fatto si che i gioielli acquistassero una luce speciale che altrimenti non avrebbero avuto.
Sono proprio le mie clienti, ognuna con un vissuto diverso, a dare carattere a un anello, un bracciale, una collana. Le pietre assumono un significato diverso a seconda di chi le indossa e grazie a queste modelle “d’eccezione” sono riuscita a ricreare l’atmosfera intima e personale che cercavo per le mie fotografie. In più sono stata felice di mostrare bellezze reali, non plastificate come quelle che si trovano sulle riviste. I miei gioielli sono fatti per tutte le donne, quelle che a volte si piacciono e a volte no. Le mie gemme vogliono esaltare volti che vivono, cambiano e perché no…invecchiano, ma rimangono belli nella loro vitalità. Se c’è una cosa che il mondo della gemmologia mi ha insegnato è che la bellezza non è perfezione e può avere tantissime forme diverse. Un po’ come le donne.
